Cosa devono sapere le matricole all’università

Essere matricole in università rappresenta un banco di prova molto importante per ogni studente e studentessa. Ci sono tantissimi aspetti che variano rispetto ad un percorso in una scuola superiore: si ha un aumento considerevole della mole di studio, si intrattiene un rapporto con i professori del tutto differente rispetto agli anni precedenti e soprattutto si ha a che fare con una grande quantità di burocrazia. Una matricola che arriva al primo giorno di università si può dire abbia già superato il primo grande scoglio, vale a dire la scelta del corso di laurea. Fermo restando che è sempre possibile variare durante gli anni del proprio percorso accademico, la scelta può essere guidata da vari fattori: ci sono ormai molti servizi di orientamento, inoltre sempre più spesso vengono organizzati open day da parte delle università, in cui presentano la propria offerta formativa. I numeri relativi ai nuovi iscritti in Italia sono in crescita: nel 2021/2022 si è registrato un aumento del 10% rispetto ai dieci anni precedenti e l’incremento è annuo, anche se resta scarsa l’attrattiva verso gli studenti stranieri, che prediligono il Belpaese come meta Erasmus ma non come centro di studi verso e proprio.

La prima cosa da fare per ciascuna matricola, una volta iniziato il tradizionale anno accademico, è segnare all’interno della propria agenda le date principali dell’anno. Da cerchiare in rosso sul calendario sono i giorni di inizio e fine corso ed eventualmente, non appena vengono rese note, le date degli appelli d’esame. Decisamente più legate all’aspetto burocratico, ma non per questo meno importante, sono le date relativi ai pagamenti per la retta universitaria. Riguardo il discorso esami, la loro organizzazione dipende strettamente dal corso di laurea prescelto. Ci sono alcune discipline che prediligono prove e test orali, in altri casi sono in netta prevalenza gli esami scritti. I voti degli esami, a prescindere che siano scritti o orali, vengono espressi in 30esimi e la sufficienza è pari a 18. È evidente che per raggiungere il 100 e il 110 e lode serve una media voto di laurea alta: si tratta di un calcolo importante da fare preliminarmente perché bastano alcuni 18 nel proprio percorso di studi per compromettere il voto finale.

Va tenuto presente, infatti, che decretano la media tutti gli esami effettuati nel corso di tutti gli anni di studi. Un peso maggiore è ricoperto dagli esami che hanno una valenza maggiore all’interno del piano di studi, vale a dire quelli che hanno un maggior numero di CFU, ma il calcolo della media tiene conto di tutti gli esami sostenuti. Facendo qualche esempio concreto, per avvicinarsi ad un voto di laurea pari a 110 la media non dovrebbe essere inferiore a 28. In ogni caso, non basta la media ponderata degli esami per avere il proprio voto di laurea. Questo, infatti, corrisponde al punteggio di partenza, a cui vanno aggiunti i punteggi derivanti dalla tesi. Si tratta di calcoli che vengono applicati da tutte le università italiane, sia gli atenei tradizionali come il Politecnico sia gli atenei online come Unicusano.

Superando ora il discorso relativo alla valutazione, una matricola deve necessariamente conoscere i propri doveri: tra questi, rientra la presentazione di un piano di studi, vale a dire l’insieme degli esami da fare nel corso degli anni universitari. Solitamente ogni corso di laurea presenta un piano con gli esami obbligatori da sostenere ed altri che possono essere scelti tra un elenco di corsi. Ciascun studente può rivolgersi ai tutor del proprio corso di laurea per avere supporto in tal senso. Per quanto la mole di studio e le molteplici scadenze a cui deve far fronte, è fondamentale ricordare che esiste una vasta rete di supporto attorno alle matricole. Rientrano in quest’ultima, di certo non per importanza, il gruppo dei compagni di corso: possono fornire preziosi consigli e dar vita a stimolanti gruppi di studio, rendendo meno gravoso il carico.